Rustico oltre ogni moda
Cosa vuol dire “rustico”? Letteralmente significa “contadino” e, per estensione, non rifinito (come il rustico di una casa) ed inelegante, come dice il vocabolario. Ma, se parliamo di mobili, il termine cambia significato e, per quanto appaia assai difficile rinchiudere in una definizione la vastissima gamma dello stile rustico, si può dire che il termine definisce realizzazioni costruite con l’uso di legname locale e con tecniche tradizionali, escludendo, così sia l’uso di legnami esotici sia quello di tecniche sofisticate come la curvatura dei legnami o la costruzione di piani tamburati. A voler essere stretti dovremmo dire che lo stile rustico escluderebbe anche l’uso dei legnami trattati (compensati, multistrati, paniforti e truciolari), ma la loro diffusione è tanto vasta e il loro uso tanto comodo che … Altra caratteristica dello stile è la possibilità di utilizzare qualunque tipo di legname di scarto:vecchie assi da cantina, doghe di botte, casse e gabbie da imballaggio, mobili semidistrutti. L’uso del legno massello, che dunque è d’obbligo, per quanto ce ne possa piacere l’aspetto, ha delle precise controindicazioni dovute alla natura stessa del materiale: viene attaccato dai tarli più facilmente, si contrae e si dilata a seconda della temperatura e dell’umidità dell’ambiente e il prezzo del materiale è tale (se non lo si trova di recupero) da consigliarne l’uso solo a chi è veramente bravo e capace. Ma nessun altro materiale dà altrettanta soddisfazione sia nel lavorarlo sia nell’usarlo. Chi adotta lo stile rustico lo fa perché ama il legno e, amandolo, è capace di perdonargli alcune bizzarrie di comportamento sapendo che in cambio ne riceverà, durante e dopo il lavoro, soddisfazione ed appagamento. Perché è proprio questo il motivo che fa privilegiare il rustico: la sensazione di costruire per il domani, di fabbricare mobili che tra dieci, cinquanta o cento anni, rimarranno a testimonianza del nostro lavoro.
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